Le Collezioni Egittologiche si trovano nel centro storico della città di Pisa.
Le Collezioni Egittologiche dell’Università di Pisa rappresentano oggi un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto per l’importanza dei suoi reperti, specialmente quelli provenienti dall’area dell’antica Nubia, in larga parte frutto degli scavi effettuati sotto il patrocinio dell’Università di Pisa.
Le Collezioni Egittologiche nascono nel 1962, grazie ad una prima donazione fatta da Laura Birga Picozzi, discendente della famiglia di Ippolito Rosellini, il fondatore dell’Egittologia italiana: insieme a J.-F. Champollion, egli guidò infatti la celebre Spedizione franco-toscana in Egitto e Nubia (1828-1829), base per lo studio dell’antico Egitto. Alla Collezione Picozzi si è aggiunta nel 1964 la Collezione Schiff Giorgini, costituita da circa quattrocento oggetti, alcuni di eccezionale valore, provenienti dagli scavi condotti da Michela Schiff Giorgini in Sudan sotto il patrocinio dell’Università di Pisa. Nel 1968 è stata acquisita la raccolta degli Ostraka di Ossirinco, millecinquecento frammenti di vasellame di terracotta (usati anticamente come supporto scrittorio), iscritti con testi in demotico che illustrano la vita di una piccola oasi nell’Egitto romano. Fanno inoltre parte delle Collezioni Egittologiche l’Archivio A. E. Breccia, donato all’Ateneo pisano dalla moglie dello studioso nel 1967, e altro materiale proveniente dagli scavi in Egitto dell’Università di Pisa o donato da privati.
Dall’inizio dell’emergenza, il Sistema Museale di Ateneo e anche le Collezioni Egittologiche hanno potenziato la loro parte virtuale, diventando SMArt, proponendo nuovi contenuti digitali per accompagnare la scoperta dei musei.