Ospitato nel seicentesco monastero di Santa Chiara, nel centro storico della città, il Museo archeologico raccoglie reperti dall’età preistorica fino all’epoca medievale provenienti dal territorio dell’antica Venafrum. Aperto al pubblico nel 1931 con una piccola esposizione di materiale archeologico, fu adibito ad asilo per gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1996 ha riaperto al pubblico con un nuovo e più esteso allestimento.Attraverso i due piani del museo si dipana la storia antichissima della città, che da importante insediamento sannitico, divenne in epoca romana uno dei centri più fiorenti della regione, famoso in particolare per la produzione di olio.
La ricchezza della Venafrum romanaè attestata dalle decorazioni degli edifici monumentali e delle dimore patrizie: affreschi, mosaici, marmi colorati e soprattutto le statue, tra cui la celeberrima Venere di Venafro.Nel settore dedicato all’epoca medievale particolare rilievo rivestono gli scacchi di Venafro, realizzati più di mille anni fa durante la dominazione araba della città e considerati tra i più antichi in Europa.Un’ala, di recente allestimento, conserva i ritrovamenti del complesso monastico di San Vincenzo al Volturno, considerato uno dei più importanti siti benedettini di epoca altomedievale.
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