La Raccolta archeologica – Collezione Pallavicini di Trequanda è situata al piano superiore dell’edificio che ospita la Sala Polivalente “Dino Galluzzi”. Fu ceduta al Comune nel 2011 dall’economista Giancarlo Pallavicini di cui porta il nome.
Trattandosi di poco più di 200 pezzi, l’esposizione permette al visitatore di annullare le distanze, abbracciando con lo sguardo la totalità dei manufatti. Il nucleo centrale della raccolta, messo insieme nell’Ottocento, risulta in parte formato da materiali provenienti da terreni di proprietà della famiglia, a cui sono stati aggiunti vari pezzi acquistati sul mercato antiquario nel corso degli anni Settanta. Il lotto iniziale della Collezione comprende oggetti in bronzo e ceramiche di epoca villanoviana (IX-VIII sec. a.C.), vasellame italo-geometrico (fine VIII-prima metà VII sec. a.C.), etrusco-corinzio (VII-VI sec. a.C.), numerosi buccheri (VII-VI sec. a.C.), vasi etruschi a figure nere (fine VI-inizi V sec. a.C.). Sono tutti materiali ascrivibili a una produzione d’area etrusco meridionale, probabilmente circoscrivibile all’entroterra vulcente e forse all’area visentina.
Nella Collezione Pallavicini di Trequanda, inoltre, sono presenti ceramiche di provenienza greca che rientrano tra i materiali che circolavano in ambito etrusco (V secolo a.C.) e vari esemplari ceramici provenienti dall’Italia meridionale, con forte presenza di reperti prodotti nella Puglia settentrionale.