Dal 21 novembre al 21 gennaio 2024
Dal 21 novembre i Musei Civici accolgono la mostra personale di Matteo Fato L’unica immagine possibile (d’après un Florilegio), a cura di Simone Ciglia, promossa dal Comune di Pesaro e dalla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive in collaborazione con Pesaro Musei.Si tratta della prima esposizione dell’artista basata sulla calcografia. Matteo Fato ha una lunga frequentazione con varie tecniche d’incisione – dalla puntasecca all’acquaforte, dalla litografia al monotipo – apprese durante la formazione presso l’Accademia di belle arti di Urbino e al centro della sua attività di docente di grafica d’arte presso la medesima accademia. Da sempre accompagnamento di quella pittorica, la produzione grafica è definita dall’autore un “piedistallo per gli occhi”: un momento di elevazione e di appoggio dello sguardo. A Pesaro Fato presenta una serie d’incisioni ispirate al lavoro di altri artisti (d’après).
I riferimenti attraversano un lungo arco cronologico, dal primo Rinascimento di Beato Angelico (Vicchio, 1395 ca-Roma, 1455) al tardo Ottocento di Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 1851-Francavilla al Mare, 1929) alla modernità di Scipione (Macerata, 1904-Arco, 1933) alla contemporaneità di Gino De Dominicis (Ancona, 1947-Roma, 1998). Seguendo una lunga tradizione nella storia dell’arte, questo ciclo è concepito come un omaggio nei confronti di maestri amati e allo stesso tempo come una riappropriazione e rilettura del loro lavoro. Fato non si limita infatti a una mera trascrizione del motivo originario ma interviene in vari modi nella riproposizione dell’immagine, traslandola di medium, riconfigurandola a livello compositivo o selezionandone alcuni particolari, con l’idea di sovrapporre i propri pensieri a quelli degli artisti studiati. A legare la serie dei d’après è il tema sacro, avviato dal Cristo deriso di Beato Angelico (uno degli affreschi che decorano il convento di San Marco a Firenze, 1438-1440) e proseguito nei successivi episodi dedicati a Il voto di Michetti (una tela del 1883 ispirata alla processione di San Pantaleone di Miglianico [CH]) e Il Cavallino di Scipione (1929, connesso da Fato a studi di tema apocalittico), fino alla Madonna che ride di De Dominicis (1973, una fotografia che conserva l’unica immagine di una statua distrutta dall’artista).
Piazza Mosca, 29, Pesaro, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | Chiuso | |
martedì | 10:00 - 13:00 | |
14:00 - 18:00 | ||
mercoledì | 10:00 - 13:00 | |
giovedì | 10:00 - 13:00 | |
venerdì | 10:00 - 13:00 | |
15:30 - 18:30 | ||
sabato | 10:00 - 13:00 | |
15:30 - 18:30 | ||
domenica | 10:00 - 13:00 | |
15:30 - 18:30 |
Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio