Fondato nel 1760 da Filippo di Borbone per ospitare i reperti rinvenuti nella città romana di Veleia (PC), sotto il governo di Maria Luigia (1816-1847) si arricchisce con collezioni di monete, di ceramica greca e italiota, di prestigiosi reperti egizi (sarcofagi, una mummia e altri oggetti), nonché dei materiali rinvenuti nel teatro, nell’anfiteatro e in altri contesti della Parma romana.

Nella seconda metà dell’Ottocento iniziano ad affluire in museo anche reperti preistorici, provenienti dalle “terramare”, villaggi dell’Età del Bronzo tipici della pianura padana.

La visita del Museo comincia proprio dalla sezione preistorica, e già nella prima sala è possibile ammirare una statuina in terracotta alta 20 cm raffigurante la dea madre, signora della vita e della rinascita, realizzata alla metà del V millennio a.C., in piena epoca neolitica. Dopo la sezione pre-protostorica (con materiali databili dal Paleolitico all’epoca etrusca e celtica) si entra nella sala delle “statue di Veleia”, che ospita 12 statue di membri della famiglia giulio-claudia; merita uno sguardo anche la scena sul soffitto, dipinto da Francesco Scaramuzza, che celebra l’Archeologia e riproduce alcuni reperti esposti proprio nel museo. Nella sala successiva, compare uno dei reperti più importanti, la più lunga iscrizione su bronzo di epoca romana (1,38 x 2,86 m) ad oggi nota: la Tabula Alimentaria Traianea, riporta la descrizione delle proprietà e i proprietari terrieri beneficiari di un prestito concesso dalle casse imperiali, i cui interessi erano destinati al sostentamento dei ragazzi più poveri.

Si prosegue nell’ala destinata alle collezioni extra-territoriali (ceramica greca e italiota, monete, sezione egizia) per poi, ritornati sui propri passi, completare la visita con le sale dedicate all’epoca romana e tardo-antica, ove sono esposti pezzi architettonici, reperti (ceramiche, vetri, bronzi) provenienti da ricche necropoli e da diversi altri contesti urbani ed extra-urbani. 

Attualmente si può visitare la nuova ala, con l'allestimento della Sala Ceramiche e delle Sale della Collezione egizia.

Nel 2023 il Museo sarà visitabile integralmente dopo i lavori di riqualificazione e riallestimento.