L’area archeologica, in cui sono visibili i resti dell’antico Foro di Neapolis, è il più rilevante sito archeologico presente nel centro storico di Napoli.
Una vera e propria area archeologica a circa 10 metri di profondità. All’interno del chiostro settecentesco è visibile parte del macellum, il mercato romano.
I livelli inferiori dello scavo evidenziano la complessa strutturazione dell’intera zona, una serie di nove botteghe, composte ciascuna di due stanze voltate a botte e aperte sulla strada, in cui si svolgevano attività commerciali e artigianali.
Nel Complesso museale di San Lorenzo è presente anche la Basilica di San Lorenzo, tra le più antiche di Napoli. Con l’avvento di Carlo I d’Angiò la Basilica fu la prima chiesa ad essere ricostruita secondo l’inconfondibile stile gotico francese, introdotto dalle maestranze a seguito di Carlo I. La pianta attuale della Basilica, si presenta con una sola grande navata centrale, Abside e 23 cappelle laterali.
Il Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore è invece allestito negli ambienti cinquecenteschi intorno e nella Torre civica. In esso è presentato un vero e proprio spaccato della storia di Napoli dall’età classica sino all’Ottocento ed illustra le stratificazioni presenti all’interno del complesso monumentale, a partire dall’epoca greco-romana fino al XVIII secolo.
A metà del lato est del chiostro si apre l’ingresso alla Sala Capitolare, arricchito da un portale gotico del secondo quarto del Trecento, affiancato da splendidi finestroni a quadrifora e sovrastato da una lunetta ad arco ribassato.
La Sala delle Virtù di Luigi Rodriguez, è costituita da una grandiosa sala rettangolare, un elegante vestibolo di epoca sveva che, secondo il Celano, una volta era affrescato come il chiostro. Gli affreschi sulle pareti e sulle volte risalgono ai primi anni del 1600: furono eseguiti da Luigi Rodriguez, durante il regno di Filippo III, per incarico del viceré Ferdinando Ruiz di Castro ed Andrada.