Il Complesso Museale dei Pellegrini, a Napoli, è a pochi passi dal decumano inferiore (Spaccanapoli), nel popolare rione “Pignasecca”, area di mercato all’aperta e ricca di siti di interesse architettonico, storico e artistico.
Il Complesso Museale dei Pellegrini è un luogo della memoria, nato per rendere accessibile a tutti il notevole patrimonio storico, artistico e architettonico raccolto e custodito, dagli ultimi decenni del Cinquecento ad oggi, nella storica sede dell’ Arciconfraternita.
L’ Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti nasce nel 1578 ed oggi conta circa 700 aderenti. L’iniziale impegno volto a farsi carico delle misere condizioni e della precaria salute dei pellegrini, col mutare delle domande dei più poveri, ha assunto di tempo in tempo nuove forme. All’inizio dell’Ottocento l’antica “Casa Ospitale” diviene così moderno ospedale sanitario e, quando questo viene assorbito dal sistema sanitario nazionale (1970), è attraverso il poliambulatorio popolare “Bernardo Giovino” e il Centro Socio Educativo per minori “Fabrizio Pignatelli”, che si concretizza l’adesione dei confratelli allo spirito di servizio e di accoglienza che è origine e finalità dell’Arciconfraternita. Al servizio della crescita culturale e civile della città l’Arciconfraternita promuove ed ospita conferenze, dibattiti, convegni scientifici e manifestazioni artistiche aperte al pubblico.
Il Complesso Museale dei Pellegrini è un elemento costitutivo dell’identità cittadina: qui la devozione popolare, le opere di carità e di accoglienza, l’espressione artistica dialogano da secoli con la complessa vita della città. È un luogo di produzione culturale vivo e aperto: sede di mostre, convegni, incontri pubblici, concerti, attività didattiche, attività sociali.
Il Complesso Museale dei Pellegrini comprende la chiesa di Santa Maria Materdomini (1574), la chiesa della Santissima Trinità (1798), opera di Carlo Vanvitelli, arricchita dal Coro in radica di noce e cupola con motivi in oro zecchino disegnati da Giuseppe Astarita e dalla monumentale Terrasanta, progettati da Giovan Antonio Medrano nella seconda metà del sec.XVIII.
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