Dal 19 settembre al 16 maggio 2020
Nella mostra verranno presentate due importanti acquisizioni: si tratta della tela di Cornelis de Wael (Anversa, 1592 - Roma, 1667) raffigurante Dare da mangiare agli affamati e del Martirio di sant’Erasmo di Alessandro Magnasco (Genova, 1667-1749), eseguito in collaborazione con il “ruinista” Clemente Spera.
I due nuovi dipinti consentono di documentare, all’interno del percorso di visita del museo, sia l’importante attività nel centro portuale del maestro anversano, sia la straordinaria esperienza figurativa del Magnasco. Tali incrementi danno pertanto voce ad artisti che, non rappresentati nella quadreria storica della dimora di Pellicceria donata nel 1958 dai marchesi Franco e Paolo Spinola, hanno ricoperto un ruolo da protagonisti nell’ambito del panorama figurativo genovese, e non solo, del XVII e XVIII secolo.
In particolare, circa l’opera dell’artista fiammingo, grazie agli esiti di recenti ricerche, è possibile contare su alcuni punti fermi circa la provenienza: il dipinto fu forse acquistato da Sir Henry Bankes (1711-1774) in occasione di un viaggio nelle Fiandre compiuto del 1754. Nel corso del XIX secolo pervenne nelle collezioni di Belton House (Lincolshire), da dove venne allontanati nel 1984.
La critica ha proposto di riconoscere in questa rappresentazione parte di una serie di Esempi di virtù cappuccina realizzata da Cornelis durante l’attività a Genova, con probabilità nel corso degli anni quaranta del Seicento.
I religiosi francescani sono protagonisti assieme ai poveri e ai viandanti di questa raffigurazione caritatevole, una scena forse ambientata in prossimità dell’ingresso del convento cappuccino di Voltaggio (Alessandria) e caratterizzata da un’energica resa fisiognomica e da una gestualità mai banale.
Il Martirio di sant’Erasmo, perfetta sintesi tra il realismo lombardo e le eleganze pittoriche tipiche della cultura figurativa genovese, offre invece l’opportunità di scoprire la personalissima cifra stitilistica del Magnasco, al tempo stesso visionaria e geniale.
Il soggetto, privo di connotazioni devozionali, è stato descritto dall’artista con assoluta accuratezza, avvalendosi di una calibrata tavolozza cromatica illuminata da dinamici tocchi di bianco, azzurro e giallo. Il santo, sdraiato su un tavolo e privato delle vesti, ammucchiate a terra insieme al suo pastorale, è circondato dagli aguzzini, intenti ad arrotolare i suoi intestini. Erasmo, noncurante del sacerdote impegnato a mostrargli un idoletto pagano da adorare, distende le braccia verso il cielo, dove sono apparsi due angeli che recano la palma del martirio.
A queste opere sarà accostata la tela con la Lavanda dei piedi attribuita al Maestro di Resina, prima acquisizione destinata nel 1958 alla nuova Galleria Nazionale della Liguria. Il pittore, autore della pala con la Fuga in Egitto conservata nella chiesa di di Santa Maria della Consolazione di Ercolano (Resina sino al 1969), utilizza un linguaggio pittorico di matrice caravaggesca, evidente nell’impostazione della scena, nell’accurata resa gestuale, nel modulato ed efficace chiaroscuro, nella resa fisiognomica dei volti degli apostoli. L’intervento conservativo appena portato a termine permetterà di riscoprirne la bellezza, potendo apprezzare pienamente l’indiscutibile qualità esecutiva.
Piazza Pellicceria, 1, Genova, Italia
Orari di apertura
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mercoledì | 09:00 - 19:00 | |
giovedì | 09:00 - 19:00 | |
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domenica | Chiuso |
Aperto la prima domenica del mese con ingresso gratuito dalle 13.30 alle 19.00. Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura.