L’Annunciazione composta dalle due tele dell’Angelo annunciante e della Madonna annunciata sono una delle più interessanti acquisizioni del Museo dei Cappuccini. Entrate nell’allestimento del Museo nel 2017, provengono dall’attuale convento dei Frati Minori Cappuccini di Brescia, lì giunte dall’originaria collocazione: la chiesa del secondo convento cappuccino bresciano, dedicata ai Santi Pietro e Marcellino. Le due tele facevano parte dell’apparato decorativo della chiesa consacrata nel 1601 e portata a termine nel 1614. Alla decorazione avevano concorso alcuni tra i più importanti pittori locali; Jacopo Palma è tra questi artisti, e a lui si devono diverse opere tra le quali, appunto, una Annunciazione composta da due tele collocate sul tramezzo del coro ai lati della pala d’altare.
Non vi sono dubbi per l’attribuzione oltre che per la firma, […] COBVS PALMA. P., -apposta in basso a sinistra nella tela della Madonna Annunciata-, anche da alcuni tipici tratti stilistici e tecnici che contraddistinguevano la sua bottega. Tra questi, l’impiego di una tela ad andatura diagonale, visibile ad occhio nudo in vari punti (gli incarnati nelle mani della Vergine o nel volto dell’Angelo) o l’uso di particolari pigmenti come il lapislazzuli con cui sono state dipinte molte parti di blu.
Il soggetto dell’Annunciazione è uno dei più visitati. È con i grandi dipinti (Scuola Grande di San Teodoro a Venezia) che le due tele hanno in comune i dati stilistici. Diversamente una certa vicinanza compositiva, per quanto riguarda la sola figura dell’angelo si riscontra in opere successive come l’Annunciazione veneziana di S. Maria dei Derelitti del 1615 circa, e ancor di più con la pala d’altare del duomo di Salò (Brescia) del 1628: simile è la postura dell’angelo che similmente incrocia la gamba avanzante e regge con la mano sinistra il ramo di giglio fiorito.
Proprio per l’angelo si può trovare chiaro riferimento in un disegno conservato al Museo Correr di Venezia: caratterizzato dai calzari preziosi con rifiniture in oro e testa di cherubino, dall’abito con larga fascia al petto, dalla spilla che chiude lo spacco delle vesti. Il gesto di benedizione (traduzione del saluto dell’angelo a Maria), lo rende una figura di estrema delicatezza, combinato con una dolce espressione resa con un lieve sorriso ad occhi abbassati.
Nel medesimo foglio sono presenti due studi per l’Angelo annunciante e due prove per la Vergine Maria. Il volto della Vergine deriva dallo stesso cartone con cui è stata realizzata la Madonna della pala d’altare già nella chiesa dei Cappuccini di Gargnano. È assai interessante la ripresa in controparte rispetto alla pala che oggi è conservata in deposito esterno presso la chiesa di S. Marco a Milano (giunta in epoca napoleonica come requisizione per la nascente pinacoteca di Brera).
Titolo: Angelo annunciante (pendant)
Autore: Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane
Data: secolo XVI-XVII
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Museo dei Cappuccini
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