Il dipinto è frutto della collaborazione di Gregorio e Lorenzo De Ferrari. Il primo fu uno dei protagonisti della stagione barocca genovese. Il figlio Lorenzo, qui agli esordi della sua carriera, nel 1734-1736 sarà il regista della campagna di ridecorazione che Maddalena Doria Spinola volle attuare nel secondo piano nobile di Palazzo Spinola e che culminerà con la realizzazione della Galleria degli Specchi.
Anche in questo dipinto è rappresentata una metamorfosi: la bella Io è stata trasformata in una giovenca bianca da Giove per nasconderla alla gelosia della moglie Giunone. Al centro c’è Argo, il pastore dai mille occhi - celati da una benda - al quale Giunone aveva affidato la vitella perché la tenesse lontana dal marito. Mercurio, a destra, attraverso la melodia del flauto e il racconto del mito di Pan e Siringa, riesce a far addormentare il custode per ucciderlo e liberare Io dal suo controllo.
Titolo: Mercurio e Argo
Autore: Gregorio de Ferrari
Data: 1710 circa
Tecnica: olio su tela
Esposto in: Musei Nazionali di Genova - Palazzo Spinola
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