Con questa scena si conclude la vicenda terrena di Ercole: dopo un’intensa esistenza costellata di prove e fatiche, l’eroe trova la morte a causa della gelosia della moglie Deianira. Invidiosa delle attenzioni che il consorte aveva rivolto alla bella Iole, cosparse infatti la veste del semidio con un potente veleno ricavato dal sangue del centauro Nesso. Non appena indossata, la tunica provocò a Ercole dolori talmente forti da fargli desiderare la morte. È questo il momento raffigurato da Gregorio De Ferrari: Ercole si è appena gettato sul rogo funebre che si è costruito, mentre, sulla sinistra, Filottete, al quale il semidio aveva chiesto di accendere il fuoco, fugge spaventato.
Titolo: Ercole sul rogo funebre
Autore: Gregorio de Ferrari
Data: 1690 circa
Tecnica: olio su tela
Esposto in: Musei Nazionali di Genova - Palazzo Spinola
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