Questo violoncello fu realizzato per Francesco II d’Este (1660-1694) da Domenico Galli (1649 – 1697), intagliatore, decoratore, calligrafo e musicista, assieme a un liutaio anonimo. L’opera stessa è una testimonianza della cultura eclettica ed onnivora, barocca, che contraddistinse l’Europa del XVII secolo: fu realizzata infatti con un’ampia varietà di materiali, quali legno d’acero, abete, giuggiolo ed ebano finemente intagliati e intarsiati, ma vi sono anche inserti in tartaruga, vetro e ceramica. L’opera è una splendida sintesi di due tipologie differenti che nel corso dei secoli hanno contraddistinto la produzione artistica e l’alto artigianato in area padana, ovvero la liuteria la tarsia lignea. Al contempo è una preziosa testimonianza dell’importanza che riveste la musica all’interno della corte estense, anche dopo il trasferimento della sede ducale da Ferrara a Modena.