Lo Spinario della Galleria Estense è uno degli esempi più noti di una tipologia scultorea raffigurante un giovinetto seduto su di una roccia intento a togliersi una spina dalla pianta del piede sinistro. Derivato da modelli ellenistici, il soggetto godette di un’immensa fortuna nel corso del Rinascimento, soprattutto a partire dalla donazione dei bronzi lateranensi da parte di Sisto IV (141-1484) nel 1471, quando lo Spinario in bronzo attualmente conservato presso i Musei Capitolini divenne una delle opere più studiate e apprezzate della cultura antiquaria del tempo. L’opera entrò a far parte delle collezioni estensi tramite il cardinale Ippolito II d’Este (1509-1572). Alla morte del cardinale figura negli inventari del duca Alfonso II (1533-1597) e nel tardo Cinquecento si ricorda il restauro commissionato dal duca Cesare d’Este (1562-1628) allo scultore ferrarese Francesco Casella.