Si tratta di alcuni dei più antichi documenti dell'archivio di S. Apollinare, che testimoniano le vicende della fondazione del cenobio milanese - avvenuta nel 1223 - e i suoi primissimi anni di vita, come l'acquisto di un terreno nei pressi della chiesa di S. Apollinare dove sarebbe stato edificato il monastero (pergamena n. 1), la donazione della chiesa da parte dell'arcivescovo Enrico Settala (pergamena n.2) e le lettere rilasciate alla badessa e alle monache dai pontefici Onorio III (pergamena n.4) e Gregorio IX (pergamena n. 7 e n. 15). Va sottolineato il fatto che in questi documenti le monache di S. Apollinare sono ricordate con varie denominazioni. Il riferimento alla loro appartenenza alla regola seguita da santa Chiara e dalle sue consorelle a s. Damiano di Spoleto - da cui Damianite -, si trova in uno dei primi documenti (del 1223) e poi ricompre a partire dalla metà degli ani Trenta del Duecento. Nel decennio intermedio, invece, ci si riferisce a loro come alle sorelle povere che risiedono a Milano secondo la regola dell'Ordine di Spoleto (pauperes sorores Mediolani commoranes secundum regulam ordini Spolitani), e poi ancora alle sorelle povere del monastero di S. Maria a S. Apollinare ("pauperes sorores monasteri beate Marie ad Sanctum Apollinarem") o dell'ordine delle monache povere di clausura ("ordo pauperum monialium reclusarum"), dove l'elemento qualificante e più significativo è l'assoluta povertà di vita.
Titolo: n° 11 di 16 pergamene del monastero di S. Apollinare di Milano
Autore: Anonimo
Data: 1223
Tecnica:
Esposto in: Museo dei Cappuccini
Nella Mostra: Si è fatto nostra via: la regola e la vita
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