Esposto in:
Piazzale della Pilotta, 15, Parma
Aperto, sta per chiudere: ultimo ingresso ore 17:45
Profilo verificato
La signora etrusca di Fraore: nel 1864, lungo la via Emilia e a poca distanza dall’attraversamento del fiume Taro, è stato ritrovato il primo sito etrusco del parmense. Gli oggetti recuperati ed esposti in museo sono straordinari, ma le notizie dell’epoca sono purtroppo scarne: parlano di un “tumulo sepolcrale”, quindi di una tomba imponente, cosa che ben si accorda con la ricchezza dei reperti.
Il corredo comprendeva il tipico servizio da simposio, con due coltelli e uno spiedo in ferro, vasi in bronzo di diverse dimensioni e forma (per mescolare e mescere acqua e vino) e una parure di gioielli in oro e in argento, composta da anello, orecchini e “fibule” (spille da abito). Le fogge dei monili rivelano ispirazione (o provenienza?) da aree diverse. Gli orecchini, in oro con terminazione a testa femminile e granuli applicati, ci appaiono subito etruschi e altrettanto tipiche dell’area etrusca di Felsina (oggi Bologna) sono anche le due fibule in argento più semplici. L’altra grande fibula in argento e le due fibule in oro sono invece molto più elaborate: l’arco “serpeggiante” e il disco “fermapieghe” erano in voga tra gli accessori femminili dell’Italia nord-occidentale, area di cultura non etrusca, ma celtica.
La tomba apparteneva dunque a una donna di rango elevato vissuta probabilmente, tra 450 e 400 a.C., in uno dei piccoli insediamenti che sono stati individuati, di recente, nella stessa zona.
In questi nuclei abitati dovevano risiedere alcune famiglie aristocratiche che oltre a disporre del possesso fondiario sul territorio, esercitavano un controllo sulle principali vie di traffico lungo cui correvano gli scambi tra mondo etrusco e mondo celtico.
Titolo: Età del ferro. Oreficerie da una tomba etrusca di Fraore (PR)
Autore: Anonimo
Data: VI-V secolo a.C.
Tecnica:
Esposto in: Museo Archeologico Nazionale di Parma
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