L'opera è rappresentativa dell'indagine ottico-cinetica di Alberto Biasi, fondatore dei linguaggi programmati europei ed esponente di spicco del Gruppo N di Padova. Sviluppata su due livelli compositivi (una base formata da sei aree di colore dalle forme ellittiche irregolari e una superficie costituita da lamelle in PVC tese a interagire con il livello sottostante), l’opera innesca giochi di movimento virtuale offrendo al riguardante inesauribili permutazioni visuali.