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Stefano Di Stasio
conclusa

Stefano Di Stasio:

Un attimo di eternità

Dal 24 settembre al 19 dicembre 2021

MEF - Museo Ettore Fico

MEF - Museo Ettore Fico

via Francesco Cigna 114, Torino

Chiuso adesso: apre alle 14:30

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Tutta l’opera di Stefano Di Stasio appare nella sua evidenza pittorica come un decalogo di elementi traducibili e comprensibili.
La visione dell’opera appare chiara e decifrabile, i meno avvezzi direbbero che “si capisce”.
Poi, immediatamente dopo la presa globale della sua visione, la tentazione è quella di scorporare da essa ogni elemento pittorico e analizzarlo singolarmente, tradurlo in un alfabeto a noi comprensibile e secondariamente ricondurlo alla simbologia della nostra tradizione letteraria, religiosa e mitologica.
Tali simboli, più o meno attuali, ne danno, oltre alla lettura formale ed estetica, anche una più profonda e meno evidente che si ricollega immediatamente alla nostra personale cultura ed esperienza.
Tutta la sua opera è informativa, dettagliata nei particolari, evidente nella rappresentazione. Eppure, trovandosi di fronte a questa evoluzione stilistica sempre coerente, si ha la tentazione di porsi nei suoi confronti come un archeologo di fronte ai gerogli ci e, non avendo una stele di Rosetta a disposizione per la loro decifrazione, ci si illude di poter interpretare questi mondi, popolati di belle immagini, e dare loro un signi cato compiuto. Ora, si dovrebbe trovare una chiave interpretativa dell’intero corpus di opere che, da oltre quarant’anni, viene esposta nelle gallerie e nei musei. Spaventa evidentemente l’analisi di ogni singola opera perchè le simbologie contenute e le citazioni, più o meno evidenti, sono troppe per poterne dare una lettura coerente e, più ci si introduce nella loro interpretazione, più ci si ritrova al punto di partenza. Appare, improvvisamente, tutto il corpus come un labirinto – che sia quello di Palmanova o quello di Franco Maria Ricci a Masone ispirato da Borges – edi cato con una sola porta d’ingresso ma molteplici vie d’uscita.
Appare quindi evidente che l’interpretazione di ogni singola opera è fuorviante, priva di senso se non legata alla precedente e alla conseguente, in cui, come in un gioco di specchi, come in una catena, ogni opera si ri ette e si inanella nell’altra, per trovare corrispondenze veritiere a una sciarada costruita sulle bugie. Ecco allora che la menzogna appare ancor più vera quando viene ribadita e reiterata. La sua costruzione è avvalorata da indizi che trovano riscontro solo in loro stessi e, non appena ci discostiamo, non troviamo più alcun appiglio per leggere e interpretare il dipinto che ci sta di fronte.
   

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Info e orari

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via Francesco Cigna 114, Torino, Italia

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Orari di apertura

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mercoledì Chiuso
giovedì 14:30 - 19:30
venerdì 14:30 - 19:30
sabato 14:30 - 19:30
domenica 14:30 - 19:30

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