Dal 26 gennaio al 26 febbraio 2022
AlbumArte, spazio indipendente per l’arte contemporanea di Roma, è lieto di annunciare la mostra personale di film d’artista di Sergio Racanati dal titolo NA NA N FRASTEIR (“non è un forestiero” in dialetto pugliese), a cura di Paola Ugolini e visitabile fino al 26 febbraio 2022.
Le quattro opere filmiche che comporranno la mostra saranno: IMMEDIATELY PAST_ovvero la grande feste è finita, DETRITI_Salinas Grandes, DEBRIS / DETRITI_Puglia, Līlā, film realizzato in India, Himalaya. All’interno della mostra, sarà anche esposto il manifesto dell’artista dal titolo Perché ho scelto di vivere a sud, stampato su carta e allestita una grande installazione dal titolo Debris/Detriti_Argentina composta da una serie di 42 scatti da cui emerge un ritratto sociale, politico, ambientale di forte denuncia senza entrare nella dimensione del reportage.
Il progetto è sostenuto da IRI REAL ESTATE - Istituto Regionale Immobiliare Roma e realizzato con il supporto di Apulia Center for Art and Technology. Partner culturale: CAPTA (centro_arte_territorio_paesaggio_ambiente).
La ricerca artistica di Sergio Racanati (Bisceglie,1982) si concentra su un interesse per le scienze sociali, la storia e la cultura popolare, attraverso una visione antropologica che indaga la realtà attraverso le incongruenze e gli aspetti insoliti della quotidianità. L’artista nella sua dimensione cinematografica non fa ricorso alla finzione, ma utilizza un approccio narrativo frammentato, in cui convergono i paesaggi antropizzati e non, intervallati da frammenti di incontri con gli abitanti, prendendo però le distanze dalla logica documentaristica. Le microstorie che compongono i film si compenetrano l’una nell’altra delineando uno scenario umano e sociale in cui le dinamiche locali descrivono una condizione di fragilità universale.
La sua ricerca si sviluppa all'interno della moltitudine di relazioni, idee ed esperienze volte a generare connessioni con il materiale fragile dell'umanità, affrontando la questione degli spazi del sensibile, dei processi comuni e comunitari. In questo quadro la sua pratica guarda alla sfera pubblica e agli immaginari collettivi come luoghi di indagine privilegiati. Intrinseco nella sua ricerca, un interesse per le scienze sociali, per gli eventi storici, per la cultura popolare e la cultura di massa, visti attraverso una lente quasi etnografica. L’artista opera nel campo della valorizzazione del patrimonio storico-artistico, nella consapevolezza che tale campo costituisca un insieme organico di opere ed un campionario di esempi volti a rappresentare un modello di archivio.
Via Flaminia, 122, Roma, Italia
Orari di apertura
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mercoledì | 15:00 - 19:00 | |
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