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Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
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Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
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Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio
conclusa

Giuseppe Uncini. Realtà in equilibrio

Dal 18 giugno al 29 settembre 2019

Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Viale delle Belle Arti, 131, Roma

Chiuso adesso: apre alle 09:00

Profilo verificato


Dopo le personali di Carlo LorenzettiBruno Conte e Giulia Napoleone, la Galleria Nazionale celebra Giuseppe Uncini, concludendo il ciclo di mostre Realtà in equilibrio, curato da Giuseppe Appella.
Nel 1982, per una mostra alla Galleria Il Segno di Roma che comprendeva Lorenzetti, Napoleone, Conte, Aricò e Giuseppe Uncini, Fausto Melotti intitolava Realtà in equilibrio il testo pubblicato in un foglio-manifesto diffuso per l’occasione. Considerava i cinque artisti “anacoreti, lontani dalle tentazioni del mondo” che “vedono dalle finestre e conoscono fuori e anzitempo ciò che sarà necessario alla costruzione dell’edificio dell’arte” […], compagni nella ricerca, […] compagni in ciò che l’arte richiede, sacrificio e amore. […]. Non di mimi, si tratta di alcune pietre portanti dell’arte”.

Attraverso 57 sculture e 30 disegni datati 1957-2008, Appella ripercorre in una antologica le varie tappe del cammino dell’artista scandito da Terre, Cementarmati, Ferrocementi, Strutture spazio, Strutturespazio-ambienti, Mattoni, Terrecementi, Ombre, Interspazi, Dimore delle cose, Dimore e muri d’ombra, Spazi di ferro, Spazicementi e Tralicci, Muri di cemento, Architetture, Telai-Artifici.

Basta leggere i titoli: da una iniziale Terra che corrisponde a un normale paesaggio memore di De Staël subito riversato in Rothko, e da un letterario Il passo del gatto (1958), emblema dell’illusoria immagine della pittura che vuole sfuggire all’oggetto-quadro e scava nelle memorie del sottosuolo, rapidissimo è il passaggio da materie cromatiche primarie, sottilmente evocative, a un solo materiale, il cemento, che muove gesti e segni e li dota con il ferro alzando armature (Primo Cementarmato, 1958-1959), regolando masse pesantissime che, tra un alfabeto e un traliccio, una dimora e un epistylium, ordiscono una città solo apparentemente impossibile (Architetture n. 206, 2006), tanto occupò i sogni dei futuristi, di Gabo e di Tatlin, di Vantongerloo, di Max Bill e di Calder, di Marino di Teana e di Étienne Martin, di Burri e di Consagra, di Milani e di Chillida, di Somaini e di Sanfilippo. 

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Info e orari

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Viale delle Belle Arti, 131, Roma, Italia

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Orari di apertura

apre - chiude ultima entrata
lunedì 09:00 - 19:00
martedì 09:00 - 19:00
mercoledì 09:00 - 19:00
giovedì 09:00 - 19:00
venerdì 09:00 - 19:00
sabato 09:00 - 19:00
domenica 09:00 - 19:00

Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura

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