Da giovedì 17 febbraio a sabato 11 giungo 2022 il Museo Benedetto Robazza di Rocca Priora ospiterà la mostra temporanea di Rosario Oliva, il primo dei nuovi eventi della stagione culturale di Rocca Priora per l’anno 2022 che prende il titolo di “Cultura, bellezza, libertà: il paesaggio umano”, elaborata dall’Assessore alla Cultura Carmen Zorani di in collaborazione con lo staff del Museo Benedetto Robazza e della Biblioteca Luigi Porcari. 

La pittura di Rosario Oliva si muove tra il figurativo e l’astratto, in una bellissima e libera divagazione attraverso ritratti, paesaggi e “immagini di contemporaneità”. La mostra personale è divisa tematicamente in due sezioni.

La prima è dedicata alle immagini pittoriche ritraenti una società contemporanea completamente risucchiata dagli strumenti digitali e social, che l’artista sembra dipingere quasi come “istantanee” fotografiche: sono queste le “immagini di contemporaneità” che caratterizzano uno dei filoni poetici principali dell’arte di Oliva. In questi dipinti i personaggi ritratti appaiono evanescenti, non ben identificati: essi, infatti, non sono soggettivizzati ma rappresentano i simboli dell’intera società globale la cui identità viene offuscata dagli strumenti che hanno in mano. Non a caso, il più delle volte questi personaggi sono nudi, con in mano solo uno smartphone da cui compaiono notifiche dei social network, in particolar modo di Instagram. Sono persone vuote nella loro caratterizzazione, o meglio svuotate nella loro identità da quella fittizia digitale che mostrano con ostentazione. Sono persone distratte, nella loro quotidianità e nei loro affetti, dalla realtà virtuale che hanno costruito come una realtà parallela quasi più credibile.

La seconda sezione della mostra comprende, invece, ritratti e paesaggi. I ritratti, sia in acrilico e in olio su tela che in carboncino su foglio, sono -al contrario dei dipinti precedenti- ben caratterizzati. La pennellata nei ritratti risulta molto più corposa, ma sempre molto ampia e grafica, sicuramente memore della formazione illustrativa professionale dell’artista e del suo legame con l’arte di Toulouse-Lautrec.

I paesaggi, invece, costituiscono una sorta di intermezzo tra l’evanescenza dei dipinti social e la caratterizzazione dei ritratti: si passa da grandi tele quadrate dove l’ambientazione è ben definita, a piccole tavole rettangolari dove il panorama è solamente abbozzato, in una sorta di rimando quasi diretto ai paesaggi romantici di William Turner.  In molti dei paesaggi presenti in mostra, inoltre, c’è un richiamo diretto alle “tele social” attraverso un esasperato utilizzo della tecnica di sgocciolamento sul bordo inferiore della tela: questo “dripping post litteram” ha lo scopo di simulare l’incompletezza del quadro e la sua possibile ultimazione nell’immaginazione dello spettatore.