La mostra di fine residenza dell'artista Daria Koltsova, si articola all'interno e all'esterno del settecentesco Palazzo Sant'Elia, edificio barocco che si affaccia su via Maqueda. Le vetrate esterne lungo l'ingresso principale del palazzo ospitano l'installazione site specific Theory of Protection.

Quello che a prima vista appare come un motivo geometrico che decora le porte-finestre, in realtà si ispira all'espediente usato dalla popolazione ucraina per proteggere i vetri delle case dalle onde d'urto causate dalle esplosioni. Le strisce di nastro adesivo disposte diagonalmente riducono infatti le vibrazioni, evitando che i vetri esplodano. A Palermo sulla facciata esterna di Palazzo Sant'Elia l'opera costituisce una cintura protettiva simbolica e dalla forte valenza politica, sottolineando la fragilità del patrimonio artistico in tempo di guerra e testimoniando nello stesso tempo solidarietà alla resistenza del popolo ucraino.

Nella sede principale della mostra, la Cavallerizza del Palazzo, una scuderia monumentale di tipo basilicale che accoglieva i cavalli, è allestita una installazione ambientale e sonora di grande suggestione. Disegni a parete realizzati dall'artista con il carboncino, ispirati ai graffiti del Carcere dell'Inquisizione di Palazzo Steri, e incisioni che scalfiscono la superficie dei muri trasfigurano lo spazio della Cavallerizza in un ambiente notturno e sotterraneo, dove è facile perdere i riferimenti spazio-temporali.