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GIOTTO | FONTANA
conclusa

GIOTTO | FONTANA:

Lo spazio d’oro

Dal 24 novembre al 3 marzo 2024

MAN - Museo d'Arte Provincia di Nuoro

MAN - Museo d'Arte Provincia di Nuoro

Via Sebastiano Satta, 27, Nuoro

Chiuso adesso: apre alle 10:00

Profilo verificato


Il museo MAN di Nuoro presenta un progetto inedito dedicato a un dialogo ideale fra passato e presente, fra classico e contemporaneo, in linea con una filosofia espositiva che da anni conduce riflessioni sull’eterno ritorno di temi universali nell’arte di tutti i tempi. Dopo le grandi mostre già riservate ad Alberto Giacometti e l’arcaico (in collaborazione con la Fondazione Giacometti di Zurigo) o Picasso e il mito, nella serie celeberrima delle incisioni per la Suite Vollard, il MAN intende indagare il nesso che, a distanza di secoli, collega la ricerca spaziale di Lucio Fontana con il valore dello spazio nelle composizione di Giotto, unitamente alla presenza fortemente simbolica del colore oro nella sua reificazione dell’infinito e dell’altrove.


Nella tradizione pittorica bizantina e in quella medievale occidentale, viene progressivamente meno la volontà di rappresentare uno spazio reale e tridimensionale. Il fondo oro di mosaici e tavole dipinte offre infatti una rilucenza profonda e vibrante e conferisce alla composizione pittorica, per lo più sacra, un’aura di religiosità e mistero, atta a sancire il legame indissolubile tra arte e fede. Il dipinto è un’icona da adorare e assume un valore simbolico, alludendo a valori eterni e trascendenti. L’oro non è colore, ma simbolo divino, esalta le figure, ieratiche e bidimensionali, senza umanizzarle, le astrae dal contesto reale, isolandole nel tempo e nello spazio e le pone entro rigidi schemi fissi, annullando ogni consuetudine e ogni rapporto con la quotidianità: nessuna espressione e movimento, nessun paesaggio familiare, nessun edificio riconoscibile, nessun riscontro con il vissuto.Un nuovo senso della realtà e dello spazio, vero e profondo, emerge nell’arte medievale grazie alla personalità di Giotto (1267 ca.-1337), che già i contemporanei lodavano poiché «rimutò l’arte di greco in latino e la ridusse al moderno», come scrisse Cennino Cennini nel suo Libro dell’Arte. Lo spazio sacro e dorato, bidimensionale e trascendente, cortina di luce che isola dal mondo esterno della tradizione precedente, viene “bucato” da Giotto, alla ricerca di una terza dimensione, profonda e reale.


Il fondo oro diventa cielo vero, atmosferico, lucente e terso nelle giornate di primavera, illuminato dalla luce della luna e delle stelle (e persino delle comete) nella notte buia.Giotto scopre come la pittura possa raffigurare ciò che l’occhio vede, comprese la possibilità dell’illusione, meravigliosamente sperimentate per la prima volta nei due celebri finti coretti della cappella degli Scrovegni di Padova. Qui, all’inizio del Trecento, ancor prima dell’invenzione della prospettiva rinascimentale, Giotto introduce l’idea del trompe-l’oil, della pittura capace di trasformare lo spazio e creare ambienti illusionistici. Uno spazio senza figure e in cui – senza preavviso – irrompe il mondo esterno. I due fini vani, vuoti, potrebbero animarsi da un momento all’altro di cantori. E, dalla bifora gotica, si potrebbero vedere le rondini volteggiare nell’aria, dalla gronda della vicina chiesa degli Eremitani, come scrive Roberto Longhi nel 1952.

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Info e orari

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Via Sebastiano Satta, 27, Nuoro, Italia

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Orari di apertura

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lunedì Chiuso
martedì 10:00 - 19:00
mercoledì 10:00 - 19:00
giovedì 10:00 - 19:00
venerdì 10:00 - 19:00
sabato 10:00 - 19:00
domenica 10:00 - 19:00

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