Dal 8 ottobre al 10 gennaio 2021
Concepita da Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte, con i curatori Stefano Causa e Patrizia Piscitello, l’esposizione Luca Giordano. Dalla Natura alla Pittura si presenta come uno spettacolare racconto per immagini.
Giordano è il più grande pittore napoletano del ‘6oo, oltre che il più prolifico.
A Napoli è il primo a liquidare gli eroici furori della pittura caravaggesca con una scrittura spregiudicata e colorata.
Insofferente dei limiti della cornice amplia la scelta dei soggetti che, tra gli amici del Caravaggio, si limitava a una rosa tutto sommato ristretta.
Giordano reinventa il barocco romano in una versione aggressiva e come scatenata: Rubens, Cortona e Bernini stanno sempre alle spalle. Ma si capisce che per saltar meglio ha preso la rincorsa lunga scegliendosi, tra i maestri, Tiziano e Veronese. E fu una miccia veloce: giovane e già ricco, la sua fama aveva oltrepassato i confini del Vicereame sbaragliando la concorrenza in alcuni dei mercati più competitivi del paese.
Chi si contenta non gode, specie se irrequieto: ma difficilmente si sarebbe immaginato che cinquantenne – età che per l’epoca era vecchiaia piena – si trasferisse in Spagna, diventando pittore di corte e decorando pareti su pareti tra Madrid e l’Escorial.
Il santo patrono della giovinezza di Goya, il maggiore pittore spagnolo tra Velazquez e Picasso, si chiama Giordano. Ma è innegabile che il volto barocco di Firenze, la città meno barocca del mondo, è un’invenzione sua.
Via Miano, 2, Napoli, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
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martedì | 08:30 - 19:30 | |
mercoledì | Chiuso | |
giovedì | 08:30 - 19:30 | |
venerdì | 08:30 - 19:30 | |
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domenica | 08:30 - 19:30 |