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Giulio Di Sturco. Ganga Ma
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Giulio Di Sturco. Ganga Ma
Giulio Di Sturco. Ganga Ma
Giulio Di Sturco. Ganga Ma
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Giulio Di Sturco. Ganga Ma
Giulio Di Sturco. Ganga Ma
conclusa

Giulio Di Sturco. Ganga Ma

Dal 6 febbraio al 22 marzo 2020

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Fondazione Stelline

Fondazione Stelline

Corso Magenta, 61, Milano

Chiuso oggi: apre Martedì alle 06:30

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«Se il Gange vive, vive anche l’India.

Se il Gange muore, muore anche l’India»

VANDANA SHIVA

 

[Milano, 30 gennaio 2020] La fotografia torna protagonista alla Fondazione Stelline, che apre la propria stagione espositiva 2020 con la mostra di Giulio Di Sturco Ganga Ma, a cura di Eimear Martin (6 febbraio – 22 marzo 2020).

 

Ganga Ma è il frutto di una ricerca fotografica decennale sul fiume Gange che documenta gli effetti devastanti dell’inquinamento, della industrializzazione e dei cambiamenti climatici. Il progetto segue il fiume per oltre 2.500 miglia, dalla sua sorgente nel ghiacciaio del Gangotri, situato nella catena dell’Himalaya, fino alla foce nel Golfo del Bengala, in Bangladesh. Il risultato è una riflessione filosofica per immagini che presagisce un futuro non troppo lontano, consentendoci di percepire l’incombenza di un mondo tossico e post-apocalittico.

Con Ganga Ma (Madre Gange), come sottolinea la curatrice Eimear Martin, Giulio Di Sturco «tratta il fiume come un vero e proprio personaggio, una “entità vivente”, offrendoci un ritratto ravvicinato poetico e inquietante del Gange, che ci obbliga a riflettere sul grave impatto del cambiamento climatico e sulle devastanti conseguenze della produzione agricola intensiva, dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione lungo le sue rive».

 

In mostra una selezione di 27 fotografie che spaziano fra il distacco della fotografia documentaria e una risposta quasi pittorica alle condizioni ecologiche e atmosferiche del Gange. Grazie a un linguaggio poetico e sempre misurato e attraverso quella che può essere definita una “estetica dell'inquinamento", il fotografo muove la sua lente sul disastro ecologico che affligge il fiume più sacro e venerato dell’India, il Gange.

Ganga Ma è iniziato come progetto documentario a lungo termine, concepito come testimonianza dello svolgimento di un disastro ecologico in corso. Tuttavia, nel processo creativo Giulio Di Sturco ha modellato un vero e proprio linguaggio visivo, capace di mostrarsi sensibile ai cambiamenti già avvenuti sul Gange e di indagare il paesaggio in cerca di segni di ciò che ci aspetta.

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