Dal 13 dicembre al 2 febbraio 2020
ICA Milano presenta, da venerdì 13 dicembre 2019 a domenica 2 febbraio 2020, in concomitanza con la personale di Simone Forti, un nuovo episodio di Gallery Focus, percorso documentario in capitoli della storia delle gallerie italiane che più di altre, dagli anni Cinquanta a oggi, hanno contribuito a definire l’identità dell’arte contemporanea nel nostro Paese. Attraverso una selezio- ne di materiali d’archivio, opere e racconti di esperienze, Gallery Focus restituisce una ricogni- zione fedele delle atmosfere che hanno interessato gli ambienti artistici all’epoca della ricostru- zione, prima, e del boom economico, poi, e che hanno contribuito attraverso uno scambio multidisciplinare e innovativo a un vero e proprio aggiornamento della cultura visiva italiana.
La seconda edizione di questo viaggio meta-istituzionale è il racconto – condotto attraverso i do- cumenti (fotografie, libri, riviste, inviti, locandine, schede illustrative, scritti) ma anche alla luce di un’ampia selezione di opere – dell’esperienza di Multipli, galleria aperta a Torino nel 1970 da Giorgio Persano. Con questo nome la galleria ha dato vita tra il 1970 e il 1975 a un importante lavoro sull’idea di ‘multiplo’, visto come motore per una nuova ricerca espressiva. Per svilupparla, la galleria ha lavorato unicamente con gli artisti dell’Arte Povera e con alcuni artisti italiani dell’area del Concettuale, distinguendosi per il suo approccio sperimentale.
La mostra Arte Povera e “Multipli”, Torino 1970-1975 – curata da Elena Re, critica d’arte e curatrice indipendente, cui va riconosciuto il merito di aver contribuito alla valorizzazione internazionale dell’opera di Luigi Ghirri – ha lo scopo di far emergere l’unicità dell’operato di Multipli durante questo quinquennio. Il progetto espositivo, presentato a Berlino alla galleria Sprüth Magers nel 2014, è ora in mostra a ICA Milano con una veste curatoriale aggiornata.
Multipli ha fatto suo quel senso di possibilità che sta alla base dell’Arte Povera così come era stato descritto, qualche anno prima dell’apertura della galleria, da Germano Celant su “Flash Art” (novembre-dicembre 1967), il quale proponeva l’idea di un’arte fondata sul libero progettarsi dell’uomo: “Un nuovo atteggiamento per ripossedere un ‘reale’ dominio del nostro esserci”.
Un atteggiamento innovativo che non ha investito solo gli artisti, ma anche il contesto delle gallerie e più in generale il rapporto tra arte e vita.
Via Orobia, 26, Milano, Italia
Orari di apertura
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martedì | Chiuso | |
mercoledì | Chiuso | |
giovedì | 12:00 - 19:00 | |
venerdì | 12:00 - 19:00 | |
sabato | 12:00 - 19:00 | |
domenica | Chiuso |
Mercoledì su prenotazione