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Le scapate
conclusa

Le scapate:

God save me

Dal 20 ottobre al 15 novembre 2020

Lu.C.C.A Museum

Lu.C.C.A Museum

Via della Fratta, 36, Lucca

Chiuso temporaneamente

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Eroine di tutti i giorni che non hanno paura di mostrare il proprio corpo imperfetto e sfidano i modelli estetici convenzionali per rinascere più forti di prima. Dal 20 ottobre al 15 novembre 2020, l’artista toscana Eleonora Santanni propone un progetto site specific dedicato alle donne per gli spazi del Lu.C.C.A. Lounge & Underground: “Le Scapate. God save me!”, a cura di Maurizio Vanni e Elisabetta Rizzuto, che sarà presentato al pubblico sabato 24 ottobre alle ore 17. La mostra, a ingresso libero, è patrocinata dal Comune di Lucca con il supporto tecnico di Poliart, Ariann Comfort Dream, Eleste Architetti e IM – Ilaria Meoni Graphic Design.

 

Essere donna oggi richiede forza interiore, intraprendenza, pazienza, dedizione, capacità analitica e predisposizione alla creatività per superare quelle regole sociali che troppo spesso limitano la libertà di vivere, di sentirsi bella, intelligente e leader a prescindere dall’aspetto fisico. “Le composizioni della Santanni – spiega il co-curatore Maurizio Vanni – indagano corpi femminili acefali su cui le cicatrici, come coordinate di cartine geografiche esistenziali, ricordano ognuno degli eventi drammatici che hanno caratterizzato la sua evoluzione. La libertà di esserci e di vivere è costata dolore e frustrazione, disagio e umiliazione da parte di un ‘mondo’ costruito sulla superficie di tutte le cose”.

 

Eleonora Santanni parte dalla sua esperienza personale – una malattia le ha fatto perdere una parte del proprio corpo – per mettere al centro della sua ricerca e riflessione il tema del corpo della donna. “Nel suo percorso artistico – afferma la co-curatrice Elisabetta Rizzuto – rielabora il concetto di ‘Venere contemporanea’ attraverso un linguaggio che accoglie contaminazioni provenienti dall’arte primitiva, dalla street art, dalla pop art, dalla pubblicità e dalla moda, dando vita ad una produzione che si distingue per la varietà di linguaggi che includono installazioni, sculture in materiale plastico, quadri materici e stampe digitali”. Le sue opere hanno infatti un grande impatto visivo ed emotivo, e giocando sul filo dell’ironia, vogliono lanciare messaggi positivi. “In questo periodo di crisi pandemica, che minaccia duramente la libertà di essere donna – spiega la Rizzuto –, la Regina Elisabetta II, icona pop ‘scapata’, diventa simbolo di chi crede che la donna abbia un ruolo fondamentale nel complesso processo di umanizzazione della nostra società. ‘God save the Queen’ non a caso diventa ironicamente ‘God save me!’”.

 

“Le Scapate – come descrive la stessa Santanni – sono persone visionarie e libere, dalla mente incontenibile, che non può stare sul collo e per questo metaforicamente senza testa”. Protagoniste delle sue opere sono dunque donne coraggiose e intelligenti che vanno alla conquista di una nuova femminilità, quella che oltrepassa i canoni fisici ideali e si apre alla profondità della mente. “Il coraggio – conclude Vanni – paga sempre, pur non annullando la paura, porta consapevolezza e coscienza di sé, conduce a quell’emancipazione che neutralizza il pensiero di un’estetica ideale a vantaggio di una bellezza interiore. Tutto ciò che sembrava drammaticamente perduto per sempre a causa delle deturpazioni del corpo e dell’anima si trasforma in simbolo di resistenza, tenacia e perseveranza. La vanità dell’essenza: piacersi e amarsi per amare ed essere esempio da seguire”.

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Via della Fratta, 36, Lucca, Italia

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