Dal 2 luglio al 19 settembre 2021
La nuova mostra del Museo della Città di Livorno nasce dalla riscoperta di una importante collezione di dipinti di Mario Puccini (Livorno 1869 - Firenze 1920), grande pittore nel solco dei Macchiaioli definito da Emilio Cecchi nel 1913 un “Van Gogh involontario”, di cui si vuole celebrare il valore storico artistico, ponendo al contempo una riflessione su opere mai presentate prima o raramente esposte in passato. Curata da Nadia Marchioni affiancata da un Comitato scientifico formato da Vincenzo Farinella, Gianni Schiavon e Carlo Sisi, l’esposizione celebra il centenario della morte del pittore del 2020 e amplia le ricerche avviate in occasione dell’esposizione del 2015 al Palazzo Mediceo di Seravezza. La collezione “riscoperta” permette infatti di seguire lo sviluppo della carriera artistica di Puccini dal suo esordio, a partire dai rari ritratti della fine degli anni Ottanta dell’Ottocento, in cui si evidenzia il legame con l’ambiente artistico fiorentino di fine secolo e con i maestri Fattori e Lega, alla maturità dell’istintivo colorista, così come si manifestò dopo i cinque anni trascorsi negli ospedali di Livorno e Siena, dove, ricoverato per “demenza primitiva”, fu dimesso dagli psichiatri nel 1898 e affidato, “non guarito”, alla custodia del padre, permettendogli di riacquistare la libertà. La malattia mentale, oltre all’appassionato utilizzo del colore, ha contribuito a suggerire già ai contemporanei l’ipotesi storico-critica di un legame fra la pittura di Puccini e quella di Van Gogh, la cui opera il livornese aveva effettivamente ammirato, assieme a quella di Cézanne, nella celebre collezione fiorentina di Gustavo Sforni, con il quale entrò in contatto grazie all’amico Oscar Ghiglia. “Il suo aggiornamento in senso europeo – afferma la curatrice Nadia Marchioni- era probabilmente già avviato nel 1910, grazie al confronto diretto con i dipinti di Van Gogh, Cézanne, Gauguin osservati, fra gli altri, alla celebre Prima Mostra fiorentina dell’Impressionismo e stimolato dagli esempi di Alfredo Müller e Plinio Nomellini, come lui cresciuti nell’orbita di Fattori. Da questo momento la carriera artistica di Puccini fiorì grazie allo stesso Sforni, a Mario Galli ed altri raffinati collezionisti che commissionarono e acquistarono le sue opere. L’esposizione dell’opera di Puccini, assecondando la cronologia, segue anche un criterio tematico, con i dipinti più rappresentativi fra tutti i generi prediletti dall’artista: ritratti, nature morte, vedute del porto di Livorno e, soprattutto, paesaggi, nei quali il lirismo cromatico raggiunge vertici di altissima sensibilità”.
Piazza del Luogo Pio, Livorno, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | Chiuso | |
martedì | 10:00 - 20:00 | |
mercoledì | 10:00 - 20:00 | |
giovedì | - 20:00 | |
venerdì | 10:00 - 20:00 | |
sabato | 10:00 - 22:00 | |
domenica | 10:00 - 22:00 |