Dal 21 dicembre al 14 marzo 2024
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A sei anni dalla mostra Rubaldo Merello e l’attrazione del paesaggio tra divisionismo e simbolismo, allestita a Palazzo Ducale tra il 2017 e il 2018, questa nuova esposizione, dedicata all’esperienza artistica di uno tra i più celebri pittori liguri e al più noto e apprezzato cantore degli aspri, ma suggestivi paesaggi costieri della riviera di levante, torna a rianalizzare la sua complessiva e articolata ricerca in campo grafico e pittorico. Partendo dal fondamentale nucleo dei dipinti e dei disegni conservati nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Genova – integrati con alcune significative opere provenienti dalla Wolfsoniana–Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e con una selezione di prestiti da collezioni private – l’esposizione intende infatti offrire una rilettura sul suo originale percorso di ricerca, mettendone in risalto due peculiari attitudini estetiche e operative: da un lato la predilezione verso una natura non antropizzata su cui il pittore proiettava le proprie tensioni emotive e psicologiche, nel suo prolungato e introspettivo rapporto con le emergenze paesaggistiche di una delimitata area geografica (i boschi, i pendii, le scogliere e le insenature del territorio inquadrato tra la Ruta di Camogli, la baia di San Fruttuoso e Portofino); dall’altro la dimensione fantastica che anima invece, in campo grafico, i protagonisti delle sue raffigurazioni mitologiche e allegoriche.
Mentre nel primo ambito di intervento, Merello, partendo dalla lezione divisionista di cui fu uno tra i principali interpreti (è qui opportuno ricordare che nel 1907 partecipò a Parigi al Salon des Peintres Divisionnistes Italiens ordinata da Alberto Grubicy), si indirizzò, nellaprogressiva trasformazione della materia pittorica e della tavolozza cromatica, verso una ricerca tangente con le innovazioni linguistiche della pittura postimpressionista e con le emergenti inquietudini estetiche della cultura fauve, nel campo del disegno – così come in quello della scultura (spesso uniti da comuni motivi tematici) – risulta invece palese la sua stretta vicinanza con le dinamiche espressive del simbolismo e del movimento moderno. Amico dello scrittore, poeta, critico e drammaturgo Sem Benelli, per il quale eseguì nel 1915 le illustrazioni per il poema Le nozze dei Centauri e con il quale condivise la passione per atmosfere inquiete e decadenti proprie della cultura simbolista, Merello espresse questa sua tensione estetica e spirituale di matrice letteraria attraverso un nervoso linguaggio grafico e un vigoroso empito plastico, influenzati da puntuali rimandi nazionali e internazionali (Segantini, Bistolfi, Nomellini, Baroni, De Albertis, Böcklin, Klinger e von Stuck). La complessità e la ricchezza dei temi affrontati all’interno di questa nuova e suggestiva indagine sull’arte di Merello troverà infine un puntuale riscontro in molte opere presenti negli allestimenti permanenti della Galleria d’Arte Moderna e della Wolfsoniana, offrendo così un più ampio spaccato sul periodo artistico affrontato dalla mostra.
Via Capolungo, 3, Genova, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | Chiuso | |
martedì | 11:00 - 17:30 | |
mercoledì | 11:00 - 17:30 | |
giovedì | 11:00 - 17:30 | |
venerdì | 11:00 - 17:30 | |
sabato | 10:00 - 17:30 | |
domenica | 10:00 - 17:30 |
Sempre
5.00 € invece di 6.00€
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