Dal 13 aprile al 19 gennaio 2020
L'esposizione organizzata dal Comune di Genova nasce dal desiderio di valorizzare e far conoscere tre importanti realtà legate al cinema presenti in città: la Cineteca D.W. Griffith, fondata da Angelo Humouda, la Collezione intitolata a Stefano Pittaluga e la Collezione Cine Ciak, rispettivamente centrate sul patrimonio filmico, sulla tecnologia cinematografica e sull’oggettistica
Tre raccolte, in larga parte mai mostrate al pubblico, estese dalle origini della storia del cinema a oggi, e simbolo di un collezionismo “spontaneo” che unisce ricerca storica e passione cinefila. È di questa passione – rigorosamente plurale, come esplicita il titolo – che la mostra racconta lo sviluppo storico e culturale, interpretando la ricchezza delle collezioni attraverso un percorso che privilegia l’impatto sociale, culturale e, appunto, passionale del cinema. Fin dalla sua comparsa, infatti, esso non si è limitato a popolare il mondo di storie e immagini, tra racconto della realtà e fughe nell’immaginazione, ma ha anche modificato profondamente il modo di vedere e conoscere noi stessi e ciò che ci circonda.
Il rapporto tra immagini e spettatori è dunque il perno attorno al quale si sviluppa il percorso della mostra, che inizia ricostruendo, grazie soprattutto alla lanterna magica, l’origine della moderna passione per le “visioni luminose”, per continuare con la storia della tecnologia, professionale ma anche amatoriale: una storia, quest’ultima, che è testimone, tra le altre cose, del precoce desiderio di fare del cinema anche uno strumento per il racconto e la memoria personali. Dalla “pesantezza” dei mezzi di produzione si passa quindi al flusso immateriale del film e al momento della visione che, nata come rituale collettivo, sta oggi evolvendo verso nuove pratiche e nuovi modelli, più individuali e soggettivi. Chiude la mostra una selezione di oggetti da collezione ispirati a celebri film, dagli anni Trenta del Novecento a oggi: una memoria tangibile che, tra le altre cose, contribuisce a espandere l’esperienza del film e il potere dell’immaginario cinematografico. E un ideale punto d’arrivo della passione che può unire film e spettatori, e che racconta, sul piano dell’immaginario, del passaggio del cinema da dispositivo tecnologico a dispositivo sociale, da pratica industriale a prassi culturale ed emozionale.
Piazza Banchi, , Genova, Italia
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