Dal 1 dicembre al 13 aprile 2020
Figura di spicco, insieme a Boldini, della scena parigina di fine Ottocento, nel corso della sua carriera, De Nittis fu prima un interprete d’avanguardia della scuola verista del sud Italia, per entrare poi a pieno titolo nella compagine degli innovatori parigini con i quali condivise gli interessi per la fotografia e per l’arte giapponese, linguaggi che influenzarono profondamente la sua ricerca.
Paesaggista virtuoso nel tradurre gli effetti di luce abbagliante del suo paese natale come i cieli brumosi dell’Ile de France, o le nebbie londinesi, egli fu abile nel raccontare un mondo e una società in veloce cambiamento fermando il suo obiettivo pittorico sulle città in trasformazione, sulla vita dei boulevard e sui luoghi della mondanità e del tempo libero. Trasferitosi nella capitale francese nel 1868 De Nittis entrò subito in contatto con la committenza dei grandi collezionisti e mercanti, stabilendo al contempo fondamentali e proficui rapporti con i colleghi francesi tra cui Degas, Caillebotte, Manet e Monet. Con la sua arte ha contribuito a rinnovare i codici della pittura attraverso un linguaggio raffinato e di grande fascino visivo, capace di fare proprie le istanze della modernità senza rinunciare all’affermazione di una cifra personale che affonda le proprie radici nelle esperienze giovanili e si nutre della complice intimità con la moglie Leontine, sua “manager”, oltre che modella prediletta.
Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara, Italia
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