Il Museo della Marineria di Cesenatico è il principale museo marittimo italiano dedicato a barche tradizionali e da lavoro, e uno dei principali in questo campo in Europa. Nato con la parte galleggiante nei primi anni Ottanta, fu tra i pionieri nel campo del recupero e valorizzazione delle barche d’epoca e delle tradizioni marittime. Il Museo è strettamente legato all’antico Porto Canale Leonardesco, l’asse portante del paese intorno al quale si dirama il centro storico con le case dei pescatori e i luoghi della vendita e della conservazione del pesce. 

La Sezione Galleggiante, situata nel tratto più antico del porto canale, ospita dieci imbarcazioni tradizionali dell'Adriatico complete delle coloratissime vele al terzo che in estate vengono issate ogni giorno. Esiste inoltre una Sezione Navigante con tre imbarcazioni ancora operative, protagoniste di numerose uscite in mare che, insieme ad altre barche tradizionali della costa romagnola, animano un fitto calendario di regate storiche. Il recupero del patrimonio marinaresco del luogo ha favorito negli anni il restauro di altri piccoli scafi tradizionali di proprietà privata ai quali il Comune di Cesenatico ha riservato un tratto di porto canale chiamato Porto delle Vele.

Durante le festività natalizie, le imbarcazioni storiche della Sezione Galleggiante ospitano il suggestivo Presepe della Marineria con statue a grandezza naturale che, accanto ai personaggi della tradizione religiosa, riproducono figure caratteristiche del borgo marinaro: il pescatore, il pescivendolo, la piadinaia, la lavandaia, i delfini. 

Nel 2005 è stata inaugurata la Sezione a Terra con un moderno allestimento e numerosi materiali video tra cui rari filmati d'epoca e animazioni 3D e con nuovi servizi e attività offerti al pubblico e alle scuole. Il grande padiglione espositivo, progettato come un antico arsenale, ospita al centro un trabaccolo e un bragozzo da pesca, due tipiche imbarcazioni tradizionali completamente attrezzate. All’inizio del percorso, dedicato a "struttura e costruzione", si toccano con mano i semplici materiali e le tecnologie con i quali l'uomo ha navigato per millenni. Tra i pezzi esposti, la ruota da cordaio, il grande argano, una bottega ottocentesca di carpenteria navale acquisita in blocco e riallestita nel museo. Nella parte dedicata a "propulsione e governo" sono invece esposte ancore antiche e moderne e installazioni didattiche dove si può misurare la propria abilità con manovre, nodi e paranchi. Ampia parte è dedicata all'evoluzione dell'attrezzatura velica, e al passaggio dalla vela al motore. Al piano superiore, l’esposizione prosegue con reperti che esemplificano la vita a bordo, la pesca, la sua commercializzazione, la navigazione, i simboli magico-religiosi, tra i quali spiccano il “pulizon” e i suggestivi “occhi di prua”, e, ancora, le insidie e i pericoli dell'andar per mare, per terminare con l’inizio dell’impresa turistica. 

Dunque un museo duplice ma inscindibile, le cui componenti - la Sezione Galleggiante e la Sezione a Terra – si completano a vicenda nel tentativo di ricostruire con minuzia l’identità del luogo e rievocare emozioni e suggestioni di un patrimonio culturale, materiale e immateriale, diversamente perduto.