La Basilica di San Saturnino, monumento paleocristiano tra i più antichi della città di Cagliari, è dedicata al Santo patrono della città. L’edificio risale ai secoli V-VI d.C. e sarebbe stato eretto sul sepolcro di San Saturnino, martirizzato nel 304.
Della costruzione originaria, a croce greca con cupola
emisferica all’incrocio dei bracci, rimangono solo il corpo centrale e parte
dell’abside.
Nel corso dei secoli la Basilica ha subito numerosi
rimaneggiamenti, testimonianze delle diverse vicende storiche che si sono
susseguite e ben visibili nella sua struttura multiforme.
Le prime significative trasformazioni si hanno quando, nel
1089, il Giudice di Cagliari Costantino Salusio II de Lacon-Gunale la dona ai
Monaci Vittorini di Marsiglia che la restaurano in forme tipicamente
protoromaniche, stabilendo la sede del priorato sardo dell’Ordine.
Dopo aver subito danneggiamenti nel corso del Trecento,
diventa, nella metà del Quattrocento, proprietà dell’Archidiocesi di Cagliari e
oggetto, a partire dal 1614, di importanti scavi alla ricerca dei “corpi
santi”, ossia delle reliquie dei martiri, che portano alla luce numerose
sepolture.
Alla fine dello stesso secolo la Basilica viene in parte
smantellata per ricavarne materiale per la ristrutturazione barocca della
Cattedrale di Cagliari.
Gravemente danneggiata dai bombardamenti
del 1943, nel primo dopo guerra la Basilica è interessata da ingenti
lavori di ricostruzione e interventi di restauro, quindi riconsacrata e riaperta al culto nel
2004.
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