Dal 3 dicembre al 14 aprile 2024
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“Have you ever heard the sound of falling rocks?” è un viaggio di sei mesi, intrapreso nel 2022 attraverso le Alpi, in Italia, Francia, Svizzera e Austria. È un’indagine visiva su un fenomeno tanto importante quanto poco conosciuto: la degradazione del permafrost.
Nel corso del XX secolo, le temperature sulle Alpi sono aumentate di 2°C, ovvero del doppio rispetto alla media dell’intero pianeta. Inverni più brevi, nevicate ridotte e scioglimento dei ghiacciai sono solo alcuni degli effetti che il riscaldamento globale ha avuto sulle montagne. Esistono però anche una serie di effetti meno visibili, più difficili da percepire, ma che hanno un impatto drammatico sulla salute di uno degli ecosistemi più importanti e più fragili della Terra.Tra questi c’è la degradazione del permafrost, la sezione superficiale della crosta terrestre più vicina e quindi maggiormente colpita da tutti i fenomeni che avvengono nell’atmosfera. La sua degradazione, causata dallo scioglimento dei ghiacci in esso contenuti, determina instabilità dei versanti e alterazioni dell’equilibrio idrogeologico con gravi ripercussioni sul territorio circostante.
Il ghiaccio contenuto nelle fessure rocciose agisce come il cemento, tenendo insieme parti della montagna. Tuttavia, con l’aumento della temperatura e con lo scioglimento del terreno freddo e ghiacciato, la stabilità si riduce, portando a un potenziale aumento di frane e crolli, eventi che stanno diventando sempre più comuni in tutte le Alpi.Gli effetti di questi cambiamenti non hanno un impatto solo sull’ambiente ma anche sulle comunità alpine che vivono da secoli in questo delicato ecosistema.
Attraverso uno sguardo quasi simbolico e universale su una questione scientifica e di difficile visualizzazione, “Have you ever heard the sound of falling rocks?” è una narrazione complessa ed estesa (anche territorialmente) che impiega un approccio fotografico potente e non scontato.
“Have you ever heard the sound of falling rocks?” è stato possibile grazie ad un grant da parte di ISPA Photo Award ed è stato sviluppato in collaborazione con diversi enti ed istituzioni tra cui: ARPA Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Piemonte), Università di Bolzano, Fondazione Edmund Mach, Université Savoie Mont Blanc, Provincia di Trento, Museo di Scienze Naturali di Verona, SLF Suisse, Università degli Studi di Milano-Bicocca.
In collaborazione con ISPA - Italian Sustainabilty Photo Award.
www.tomasoclavarino.com
foto: © Tomaso Clavarino
Renato Alberti è il gestore del rifugio Casati sul Monte Cevedale, a 3.269 metri, da esattamente 40 anni. Non ha mai vissuto un'esperienza meteorologica come quella visuta nel 2022. Ora, poco dopo il suo 40° anniversario come gestore di rifugio, deve iniziare a progettare la nuova costruzione dello storico rifugio: l'edificio esistente non è più sicuro a causa del disgelo del permafrost.
Kronplatz, 11, Brunico, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
martedì | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
mercoledì | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
giovedì | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
venerdì | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
sabato | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
domenica | 10:00 - 16:00 | 15:30 |
Sempre
Non ci sono mostre in corso.
12.00 € invece di 17.00€