Dal 28 aprile al 29 agosto 2021
La mostra, a cura di Chiara Gatti e Lorenzo Giusti, nasce dall’acquisizione da parte della GAMeC e del Centre Pompidou di Parigi di un importante nucleo di opere dell’artista e mira ad analizzare – dagli esordi negli anni Venti fino ai primi anni Settanta – la riflessione formale di una personalità unica, rimasta a torto ai margini della storia e riscoperta adesso quale figura complessa, sperimentatrice, versatile e poetica.
Lo stesso museo parigino dedicherà un’attenzione particolare alla ricerca dell’artista, nellamostra Women in Abstraction, a cura di Christine Macel e Karolina Lewandowska (5 maggio – 23 agosto 2021).
Originaria di Mede Lomellina, figlia di un macellaio e orfana in giovane età, Regina è stata la prima donna dell’avanguardia italiana a dedicarsi interamente alla scultura, di cui ha riletto i linguaggi in direzione audace e sperimentale, piegando la ricerca accademica e naturalistica all’uso di materiali inediti. Alluminio, filo di ferro, latta, stagno, carta vetrata sono stati i mezzi privilegiati di una continua e inesausta indagine compositiva ed espressiva che ha abbracciato inizialmente i modi del Futurismo (firma nel 1934 il Manifesto tecnico dell’aeroplastica futurista) e poi quelli del MAC, il Movimento arte concreta (1948), a cui Regina si avvicina nel 1951 grazie a Bruno Munari.
La leggerezza dei materiali, il dinamismo delle forme, un linguaggio fatto di sintesi geometrica e astrazioni liriche animano il suo lavoro, accanto a una pratica quotidiana, volitiva e rigorosa.
Duecentocinquanta opere – tra sculture, mobiles, disegni, cartamodelli e taccuini – ci guidano in un percorso che si sviluppa per temi ed epoche, intrecciando i contatti con i movimenti dell’avanguardia e le vicende biografiche, dal Ventennio al boom del dopoguerra.
Grazie ai prestiti della Collezione-Archivio Gaetano e Zoe Fermani, di altri privati e del Museo di Mede Lomellina, che custodisce una parte significativa della sua produzione degli esordi, il viaggio nell’universo di Regina prende avvio dalla formazione accademica, con i primi ritratti realisti,di sapore Novecentesco, e gli studi sintetici degli animali.
Via San Tomaso, 53, Bergamo, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | 14:30 - 19:00 | |
martedì | Chiuso | |
mercoledì | Chiuso | |
giovedì | Chiuso | |
venerdì | Chiuso | |
sabato | Chiuso | |
domenica | 14:30 - 19:00 |
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura, i seguenti orari sono in vigore fino al 28 Maggio.