La scultura rappresenta due persone, ognuna con la sua sfera pesante, da portare all'insù. Sembrano essere due Sisifo. Il mito di Sisifo racconta che per punire la sagacia dell'uomo che aveva osato sfidare gli dei, Zeus decise che Sisifo avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte. Tuttavia, ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte e ogni volta, e per l'eternità, Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscirci.
Albert Camus, nel suo saggio Il mito di Sisifo del 1942, vide in Sisifo la personificazione dell'assurdità della vita umana, che lascerebbe come soluzione il suicidio, anche se quello fisico non risolve il problema del senso; ma Camus conclude i suoi pensieri filosofici affermando: "Bisogna immaginare Sisifo felice e libero durante la scalata del peso che rotola verso il basso.” Qui nella scultura il Sisifo è raddoppiato, ma non arriveranno mai alla cima in quanto i due personaggi si intralciano a vicenda. Ma l´assurdo è che non riescono a capire il motivo che impedisce loro di andare avanti. Noi che possiamo vedere la situazione da lontano, in modo obiettivo, sappiamo che se si piega la testa sotto il pesante carico non si riesce a vedere cosa fa l’altro, in quanto lo sguardo è indirizzato soltanto verso i propri piedi e si sente soltanto che niente va avanti. Ma noi che siamo amati da un Dio e non condannati a fare questo impegno come Sisifo. La sfera è il simbolo di questa nostra missione terrena, è il peso che sosteniamo quotidianamente con la nostra capacità e con la nostra volontà, questo è importante per noi, per la nostra vita, per la nostra missione. Lavoriamo sostenendo questa sfera ogni giorno, nella vita privata così come nella vita politica. Ma se le sfere diventano fardelli, pesi, come apparirebbe in questa scultura, che ci impediscono di vedere uno l'altro e non ci consentono di arrivare alla cima, per poi essere felici e liberi durante la scalata del peso che rotola verso il basso, bisogna ripensare la nostra missione, rettificare le nostre dottrine, superare il nostro egoismo. Dobbiamo mettere a parte le sfere per dare al nostro dirimpettaio una mano, per aiutarci a vicenda per arrivare insieme alla meta e non per frapporre ostacoli e impedimenti l'un l'altro.
Titolo: Incontro al vertice
Autore: Wolfang Lettl
Data: 2003
Tecnica: Scultura in alluminio
Esposto in: LETTL - Museum für surreale Kunst
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