La collaborazione fra il bergamasco Viviano Codazzi, specialista in rovine che arriva a Napoli probabilmente nel 1634, e il pittore di figura Domenico Gargiulo conosce un certo successo, tanto da essere ricordata nella fonte più accreditata sulla pittura napoletana del Seicento, come le Vite di Bernardo De Dominici. Il dipinto dei Valsecchi rappresenta un combattimento di gladiatori. Gli spettatori sono disposti in due loggiati, ispirati alle architetture della Roma antica, interpretate secondo indicazioni già barocche. L’edificio di fondo invece ricorda il Pantheon, ma l’aspetto più interessante del dipinto è il paesaggio di fondo, quasi un quadro nel quadro, legato alla pittura romana di Poussin.