I due dipinti furono donati come eredità alla collegiata di Santa Maria in Via dal cardinale Angelo Giori, (+1662), che non solo eresse a sue spese, splendido e fragile, il tempio di S. Maria in Via, ma volle arricchirlo di apparati non comuni: in particolare alle belle pale d’altare aggiunse, a mo’ di tesoro del Santuario, una quadreria per le sacrestie. Così si legge nel testamento del cardinal Angelo Giori lasciato il 2 gennaio 1655 alla Chiesa di Santa Maria in via di Camerino: “il quadro di San Giovanni Battista e di S. Girolamo grandi al naturale, fatti da Monsù Valentino”. Sono da ricondurre alla maturità artistica del Valentin quando dipingeva per il cardinale Francesco Barberini o per sua mediazione. È noto infatti che il prelato Angelo Giori fu molto legato alla famiglia Barberini; tutore di Francesco e Taddeo e cameriere segreto di Maffeo (che sarà Papa Urbano VIII nel 1623) ne divenne in seguito il segretario dei memoriali e il superiore per i lavori alla sua tomba, commissionata al Bernini fin dal 1627. Fu eletto cardinale nel 1644 divenendo egli stesso collezionista e mecenate d’artisti.
Un ritratto rappresenta il San Giovanni Battista, l'altro il San Girolamo: l’abbinamento S. Giovanni Battista - S. Girolamo nella mente del Valentin forse non fu di carattere devozionale: il corpo molle e quasi femmineo di S. Giovanni Battista sta a quello anziano ma ancora vigoroso di S. Girolamo, come l’adolescenza sta alla maturità sfatta, la primavera all’autunno e - perché no? - come il Precursore sta al compilatore della ‘Vulgata’.
Il San Giovanni Battista che l’artista atteggia in un gesto declamatorio per comunicare un sentimento di nobile grandezza, attenuato dal delicato posarsi dell’altra mano sulla nuca dell’agnello, è realizzato con pennellate sciolte e modellato con sottili velature che danno volume alle forme (guardiamo il ginocchio scoperto del santo). E’ senza dubbio un dipinto poetico come denota la delicatezza degli accordi cromatici nel manto e negli incarnati e soprattutto nel volto intenso e luminoso. Il San Girolamo, impostato secondo la tradizione caravaggesca, è tuttavia concepito alla luce di un più maturo classicismo che si traduce in una grande compostezza e solennità del dottore della Chiesa. È reso dall’artista con una materia pittorica leggera, stesa per velature che danno trasparenza e rilievo alla figura stagliata sul fondo scuro.
Titolo: San Girolamo
Autore: Valentin de Boulogne
Data: 1628 - 29
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Museo Civico e Diocesano di Camerino
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