Robert Delaunay viene considerato tra i padri dell’astrattismo, insieme, tra gli altri, alla moglie Sonia Terk e al pittore ceco František Kupka. Prendendo le mosse dalle ricerche di Cézanne e dal cubismo di Picasso, Delaunay si spinge, tra il 1912 e il 1913, verso la dissoluzione del soggetto rappresentato attraverso gli effetti prismatici del colore visto in termini di luce. Si tratta di quello che negli stessi anni Apollinaire definisce Cubismo Orfico.Tra il 1925 e il 1927, anni nei quali viene realizzata Paysage, l’astrazione in Europa ha assunto già una dimensione matura. Tuttavia Delaunay, dopo le sue prime prove astratte, recupera il legame con l’elemento figurativo. Il processo di astrazione per l’artista parte dal paesaggio urbano, un dato reale che rimane riconoscibile: le case, i ponti, le fabbriche in lontananza, le masse della vegetazione, lo specchio d’acqua. Tutti questi elementi, che danno vita a un complesso tessuto architettonico, sono espressi tramite forme geometriche, linee rette e curve, componenti plastici di un linguaggio astratto che convivono in un rapporto dinamico con il colore. La dinamicità di Paysage è una riflessione ottimistica sull’ambiente urbano attraverso la nuova visione tecnologica del mondo che porta in sé tutti gli influssi delle ricerche dei più grandi artisti dell’inizio secolo ai quali gli astrattisti sono debitori: la pittura analitica di Cézanne, la pittura post-impressionista, l’esperienza del cubismo.