Le Ballerine di Riccardo Dalisi sono colorate figure fluttuanti costituite da fogli di polimetilmetacrilato che reinterpretano i suoi celebri compassi in rame e latta, piccole sculture antropomorfe al confine tra arte e artigianato, fiaba e poesia. Negli anni 2000, il noto architetto napoletano si confronta con un materiale per lui inusuale, il plexiglass, e per il Plart, nel 2011 realizza appunto le Ballerine. In quell’occasione, sulla plastica Dalisi scrive: «La plastica si trascina dietro tutta la storia dei materiali, coincide con la storia dell’uomo e con la sua cultura. Con il fuoco e la battitura, i metalli, un tempo diventavano sempre più sofisticati nella forma (martelli, aste, lamiere di cui la latta è un punto nodale, uno spartiacque per la sua malleabilità e resistenza). La ricerca sui materiali continua inesausta sfociando nei cosiddetti “plastici”: si possono manipolare facilmente e sono un puro prodotto della chimica, un’espressione della conoscenza della composizione della materia. La natura, con la sua varietà, oggi appare solo come un capitolo di un più grande universo creato dall’uomo. La geometria (con i frattali ecc.), escogitata dall’ingegno umano, supera e ingloba l’universo della geometria in natura. Con i materiali è lo stesso.