Teca in legno a fondo blu contenete dodici riquadri di ovatta.
Dopo un inizio con ricerche di tipo spaziale o nucleare, Manzoni si indirizzò verso l'informale per volgersi, poi, al lavoro sugli Achromes che è iniziato nel 1957. Nel '59 è tra i fondatori di Azimuth e inizia la sua fase più provocatoria, di demistificazione dell'arte: dal 'fiato' alla 'merda' d'artista, alle uova sode firmate col pollice, alle modelle in carne e ossa firmate Manzoni. Achrome è un'opera d'arte concettuale che nasce da un intento provocatorio che affonda le sue radici nella riflessione dadaista di demistificazione dell'oggetto artistico. Qui i riquadri di ovatta dell'opera, proprio come suggerisce il titolo, appaiono bianchi perché naturalmente acromatici, privi di colore. Achrome è stata esposta alla 1. Biennale del Museo progressivo d'arte contemporanea di Livorno assieme alle due Tavole di accertamento.
Titolo: Achrome
Autore: Piero Manzoni
Data: 1962
Tecnica: Cotone idrofilo in teca
Esposto in: Museo della Città di Livorno
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