Il dipinto è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. A sinistra troviamo la scena in cui Apollo si appresta ad uccidere il serpente Pitone, di cui tuttavia oggi distinguiamo la sola figura di Apollo, con l'arco teso, pronto ad infliggere il colpo finale al mostro che doveva essere posto di fronte a lui. Si prosegue verso destra dove, al centro sullo sfondo, si svolge la disputa tra Apollo, in terra, e Cupido, in cielo su di una nuvola. Apollo si vanta della sua recente impresa e denigra le capacità del fanciullo Cupido come arciere; questi decide di vendicarsi, scagliando verso Apollo la freccia che lo farà innamorare della prima fanciulla che vedrà. Un'altra freccia viene preparata con la punta rovescia in modo da mettere in fuga l’amore della donna che ne sarà colpita: la ninfa Dafne. Apollo comincia ad inseguire Dafne che, vedendosi raggiunta, invoca l’aiuto del padre il dio-fiume Peneo, (forse proprio quel fiume che scorre sotto il ponte). La sua preghiera viene esaudita ed ella è rappresentata nell'atto di trasformarsi in alloro.
Titolo: Apollo e Dafne
Autore: Paris Bordon
Data: 1510-15
Tecnica: Olio su tavola
Esposto in: Pinacoteca Manfrediniana - Museo diocesano di Venezia
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