L’opera diventa un’arma da scagliare contro gli osservatori, la Bentivoglio usa parole come oggetti, parole come cose, ma anche parole come armi, strumenti di critica. «Uso la parola come immagine dal 1966. E mai più di una parola per volta. Ma oggi uso quasi esclusivamente la pietra. Sono considerata, erroneamente, uno scultore, sia pure atipico; in realtà il mio lavoro si svolge, oggi come ieri, in un ambito totalmente poetico: tra linguaggio e immagine, tra linguaggio e materia, tra linguaggio e oggetto, tra linguaggio e ambiente. Ho dilatato l'uso della parola all'uso del simbolo: scelgo simboli universali, prelinguistici; matrici dei significanti, o, meglio ancora, matrici dei significati plurimi, dei significati aperti. (...) Utilizzo la forma dell'uovo come mio segno costante, emblema della vita, simbolo cosmico della perpetuità e dell'origine».
Titolo: Il consumatore consumato: uovo à la coque
Autore: Mirella Bentivoglio
Data: 1974 - 1984
Tecnica: Marmo
Esposto in: Musma - Museo della scultura contemporanea Matera
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