Josef Albers è tra i padri di una visione analitica e concretista della pittura, ormai liberata definitivamente dal dato mimetico.Negli anni trenta Albers e la moglie Anni vengono chiamati a insegnare al Black Mountain College, una scuola sperimentale che intendeva proseguire gli ideali del Bauhaus negli Stati Uniti. Albers è acceso sostenitore dell’astrattismo come funzione essenziale dello spirito umano: l’arte riguarda la conoscenza e l’applicazione delle leggi fondamentali della forma con un’attenzione particolare alla luce come colore. Gentle Venture del 1957 fa parte della serie “Study for Homage to the square”. La serie, alla quale Albers si dedica per gran parte della sua carriera artistica (dal 1950 al 1976) raccoglie studi dedicati alla forma del quadrato, si tratta di quadrati di colori puri collocati gli uni dentro agli altri. Gentle Venture è una “dolce speculazione” basata - partendo dal centro - sulla combinazione dei colori grigio e tre differenti tipologie di giallo, mentre la seconda indaga il rapporto tra blu e verde. Le modalità di realizzazione e i materiali utilizzati vengono esplicitati dall’artista in ogni sua opera, a sottolineare che ogni aspetto nel linguaggio pittorico ha senso e valore, e che tutto nasce dai colori.Albers applica la pittura sul supporto di masonite direttamente dai tubetti, poi con una spatola rende la superficie pittorica omogenea e piatta. È l’interazione fra i colori, che Albers sceglie con massima cura in base agli effetti di trasparenza, intensità, calore e profondità che essi attivano, a determinare le forme. Albers proclama così non solo la ripetizione come modalità di sperimentazione e di ricerca sulla forma, ma anche l’autonomia del colore e dello stesso linguaggio pittorico.