La Crocifissione di Jan Van Eyck, uno dei dipinti più importanti della collezione già appartenuta al barone Giorgio Franchetti. La piccola tavola realizzata nell'ambito della bottega di Van Eyck, sotto la supervisione del Maestro, fu probabilmente tratta da uno dei disegni originali grande artista. La piena autografia dell'opera è ancor oggi oggetto di discussione e studi. Le piccole dimensioni esaltano straordinariamente il talento miniaturistico del pittore fiammingo e dei suoi stretti collaboratori. Il Crocifisso è perfettamente centrale alla scena. In basso la Madre e San Giovanni Evangelista presentati nel più profondo dolore, ma composti, e non pervasi dalla disperazione come il gruppo di donne alle spalle della Vergine. Sullo sfondo è rappresentata fin nel minimo dettaglio la città idealizzata di Gerusalemme. Sulla destra è raffigurato un gruppo di cavalieri che, indifferenti, stanno lasciando il luogo dell’esecuzione per tornare tra le mura della città. La ‘Gerusalemme ideale’ di Van Eyck ha una straordinaria somiglianza con Sana’a, la capitale dello Yemen. Incredibilmente anche Sana’a è cinta da mura con le stesse tipiche case-torri, ed è divisa in tre quartieri (arabo, turco ed ebreo). Non si può escludere che il maestro fiammingo si sia ispirato a disegni della città yemenita provenienti lungo le vie commerciali da e per l’Oriente.