Questo affresco è la parte centrale del catino absidale con I’Incoronazione della Vergine e santi realizzato da Correggio nel 1522 per la chiesa benedettina di San Giovanni Evangelista a Parma, dove l’artista aveva già realizzato verso la fine del 1519 la decorazione della cupola con la Visione di S. Giovanni a Patmos. La scelta del soggetto è un omaggio a Maria, patrona della città, che nel 1521 aveva protetto Parma dall’invasione delle truppe francesi.  Nel 1587 i monaci, per esigenze liturgiche, ampliarono l’abside e per non sacrificare l'invenzione correggesca ne tentarono il trasporto a massello, incaricando Cesare Aretusi di farne una copia per il nuovo catino. L'originale, ridotto alle sole figure di Cristo e della Vergine trovò poi coi Farnese una collocazione nel Palazzo della Pilotta. Nel 1937 durante un delicato restauro lo strappo dell'intonaco rivelò la sinopia, prima stesura del soggetto eseguita sull’arriccio a pennello bruno, tuttora visibile nella galleria dell’Incoronata in Biblioteca Palatina. Spiccano nel frammento le figure monumentali dei due protagonisti: la Vergine che con grazia e naturalezza incrocia le braccia al petto, inclinando il capo verso il Cristo che impone la corona stellata volgendosi amorevolmente verso la madre, mentre la colomba dello spirito santo sottolinea la sacralità del gesto. Rispetto alla sinopia l’idea originaria di Correggio si è in parte modificata nell’affresco finale, rivelando una soluzione a lungo meditata, eseguita per ampie e sicure pennellate, sfruttando a fondo la purezza e la trasparenza dei colori, anche per le parti in ombra.