Iniziato nell’agosto del 1894 - Il Ritratto di campagnoli (Ritratto della signora Battegazzore) fa seguito a quello del suo consorte, terminato dal volpedese nell’autunno dell’anno precedente. Congruenti in quanto a dimensione del supporto e frontalità del soggetto, i due quadri si distinguono per una diversa risoluzione dello sfondo, bruno per entrambi, che nella tela più tarda è vivacizzato da una pennellata arricchita da tinte rossastre, a rilevare da quelle profondità la massa del viso in piena luce. Incorniciato dal cespuglio di capelli corvini vibranti di ciocche colorate e da una parure di gioielli in oro, brillanti di tacche di pigmento puro e corposo che interrompono la monotonia dell’abito nero, il bel volto espressivo, al pari di quello del marito, è trattato con straordinario naturalismo, perfettamente rispondente alle due fotografie di mano pellizziana utilizzate dall’artista come ulteriore modello ad integrazione delle sedute dal vero, che dovettero essere quantunque molto proficue “stante l’ottima salute della committente che può stare in posa parecchie ore al giorno”.
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Titolo:Ritratto di campagnoli (Ritratto della signora Battegazzore)