La piccola tela ritrae un interno di una camera da letto dal pavimento in legno e dalle pareti nude, in cui entra, divenendone protagonista un raggio di sole che illumina e sottolinea il candore del lenzuolo. “Raggio di sole”, risale agli anni in cui Pellizza, anche se per limiti di età non poteva più essere iscritto regolarmente ai corsi accademici, frequentava l’Accademia Carrara di Bergamo ed era stato ammesso come “allievo particolare del prof. Tallone” (Scotti, 1986, 10). Di lì a breve, dopo un soggiorno a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale, sentirà la necessità di studiare e lavorare dal vero, prestando particolare attenzione agli effetti di luce e avvicinandosi sempre più alla ricerca divisionista che avrebbe poi condiviso, negli anni a venire, con gli amici Plinio Nomellini e Angelo Morbelli. L’ingresso dell’opera tra le collezioni del Museo Civico avvenne nel 1952, in occasione del riallestimento postbellico delle sale espositive.