Il grande dipinto raffigura Vittorio Amedeo duca di Savoia, poi Vittorio Amedeo III, con la consorte Maria Antonia Ferdinanda e i primi cinque dei dodici figli. È un ritratto di famiglia denso di elementi simbolici. Al centro della scena, il futuro re tiene per mano il primogenito maschio, l’erede al trono Carlo Emanuele, mentre con l’altra indica un tempietto della pace e un obelisco dove due puttini reggono lo stemma sabaudo e due rami d’ulivo. Il gesto sottolinea la linea politica di Vittorio Amedeo, orientata al mantenimento della pace. In basso a destra alcune armi e armature, perduto l’uso guerresco, sono accumulate disordinatamente come giocattoli per i principini. Quello con la freccia in mano, attributo maschile, è il futuro Vittorio Emanuele I. La tela è databile tra il 1759 e il 1760 ed è collocata negli appartamenti del secondo piano nobile, in cui la coppia visse dopo le nozze del 1750. Il pittore di corte Giuseppe Duprà, torinese di formazione romana, ritrae la famiglia del futuro re di Sardegna in un’ambientazione fastosa, soffermandosi sulla preziosità delle stoffe ricamate.