Il dipinto rappresenta il fortunato soggetto del pittore urbinate Raffaello Sanzio, che raffigura Giuliano della Rovere come papa Giulio II in posizione seduta e di tre quarti. Le numerose copie dell’originale (di cui se ne elencano alcune: a Palazzo Pitti nella versione di Tiziano, un olio su tela alla Galleria Borghese di Roma, oppure un’altra allo Städel Museum di Francoforte), testimoniano il successo di un soggetto il cui originale è stato individuato nella pittura su tavola di pioppo alla National Gallery di Londra. Giulio II è ritratto fra l’ottobre/dicembre 1510 e il marzo 1512 quando giurò di farsi crescere la barba fino a quando i francesi non fossero sconfitti, in un momento di forte debilitazione fisica. Il “papa guerriero”, le cui azioni militari determinarono il soprannome, venne dipinto da Raffaello come un uomo stanco e preoccupato, un’immagine sorprendentemente intima, che venne esposta dopo la morte il 12 dicembre 1513 nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Lo sfondo verde fu un ripensamento dello stesso Raffaello, forse scelta ispirata al ritratto di Giusto di Gand del papa Sisto IV, modifica che sottolinea il motivo delle due ghiande dorate sulla sedia, che alludono al suo cognome e evidenzia le cromie rosso, bianco e verde ripetute nelle pietre degli anelli, i colori delle tre virtù teologali: carità, fede e speranza.
Titolo: Ritratto di Giulio II, copia da Raffaello
Autore: Giulio Romano
Data: 1556
Tecnica: Olio su tavola
Esposto in: Museo della Battaglia di Anghiari
Nella Mostra: IL PAPA GUERRIERO
Tutte le mostre in corso ed in programma dove sono presenti opere di