Lo stipo, con fronte a due cassetti inferiori, sportello ribaltabile, angoli smussati e “tirettore” superiore, poggia su quattro piedi a trottola con applicazioni di bronzo dorato. Mirabili le specchiature dei fondi in legno di rosa e di cedro e gli intarsi vegetali in legno d’acero, visibili anche sui fianchi. Fu commissionato da Vittorio Amedeo III “per uso proprio”, destinato forse all’appartamento del sovrano al secondo piano nobile del Palazzo Reale di Torino. Sul verso della ribalta, infatti, appaiono in gran mostra le cifre intarsiate del sovrano, sormontate dalla corona sabauda. Fu trasferito nella residenza genovese tra il 1823 e il 1830.